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Il risultato può fare una grande differenza in questo settore.
A livello globale, ogni giorno consumiamo più di 2 miliardi di tazze di caffè, con la conseguente produzione di ben 60 milioni di tonnellate di fondi di caffè umidi e usati ogni anno.Purtroppo, solo una piccola parte di questi fondi viene riciclata, soprattutto come fertilizzante per il terreno, mentre il resto viene incenerito o finisce in discarica.Quando i fondi di caffè si decompongono in discarica, rilasciano metano, un gas serra 25 volte più potente dell’anidride carbonica nell’intrappolare il calore.
Tuttavia, in un recente studio, i ricercatori hanno fatto una scoperta innovativa utilizzando i fondi di caffè come ingrediente del calcestruzzo.Spiegando le origini dell’idea, il ricercatore principale Rajeev Roychand della RMIT University di Melbourne, in Australia, racconta alla CNN: ‘L’idea ci è venuta davanti a una tazza di caffè.Abbiamo tostato i fondi di caffè esausti in assenza di ossigeno e ne abbiamo ricavato una sostanza chiamata biochar.Quando lo abbiamo aggiunto al calcestruzzo in sostituzione della sabbia, ha dato un aumento del 30% della resistenza del materiale’.
Il calcestruzzo, il materiale da costruzione più utilizzato al mondo, è solitamente composto da acqua, ghiaia, sabbia e cemento.Ogni anno consumiamo circa 30 miliardi di tonnellate di calcestruzzo, il triplo rispetto a 40 anni fa.Il team di ricerca ha provato a sostituire parte della sabbia con biochar ricavato dagli scarti del caffè, ottenendo un aumento del 30% della resistenza sostituendo il 15% della sabbia.
Il biochar ricavato dagli scarti del caffè può potenzialmente ridurre l’essiccazione del calcestruzzo, dove il cemento assorbe l’acqua con il tempo, provocando fessurazioni.Quando il biochar viene mescolato al calcestruzzo, le sue particelle agiscono come piccoli serbatoi d’acqua che vengono distribuiti nel calcestruzzo.Quando il calcestruzzo si solidifica, il biochar rilascia lentamente l’acqua, reidratando il materiale circostante e riducendo il rischio di fessurazioni.
Oltre a contribuire alla sostenibilità riciclando il materiale di scarto, Roychand sottolinea che questa scoperta può anche affrontare la carenza di sabbia, essenziale per la produzione di calcestruzzo.Spiega: ‘C’è una carenza di sabbia e anche se ne sostituiamo una parte, miglioriamo comunque l’aspetto della sostenibilità e pian piano potremo raggiungere una fase in cui una porzione significativa di sabbia potrà essere sostituita con diversi materiali di scarto’.
Un fattore cruciale per la sostenibilità dei materiali da costruzione è il cemento che, secondo il think tank Chatham House, nel 2021 è stato responsabile dell’8% delle emissioni globali di CO2.Roychand ritiene che aumentando la resistenza del calcestruzzo del 30%, la quantità di cemento può essere ridotta fino al 10%, riducendo potenzialmente l’impatto climatico dell’industria delle costruzioni.Questa scoperta ha già attirato l’attenzione delle imprese edili e delle organizzazioni che riciclano i rifiuti di caffè.Il team di ricerca sta ora collaborando con i comuni australiani per monitorare le proprietà a lungo termine del calcestruzzo.
